PEDAGOGIA: Come formare gli italiani nell'Italia unita (parte 3)

 Due laboratori dell'educazione italiana: Torino e Firenze

  • Alla tradizione del cattolicesimo liberale sono riconducibili altri studiosi e altre esperienze, in specie quelle piemontesi e quelle in Toscana
Le riforme scolastiche piemontesi
  • La riflessione di Rosmini agì su un gruppo di uomini di scuola, studiosi di pedagogia e di politica
  • A loro si deve l'avvio del processo di modernizzazione del sistema scolastico del regno di Sardegna
Reputarono necessario sottrarre l'organizzazione scolastica alle congregazioni religiose e ricondurla sotto il controllo dello Stato
  • 1848 → approvata la legge istitutiva che segnava il passaggio delle scuole dall'autorità della Chiesa a quella dello Stato
Don Bosco e i salesiani
  • 1846 → Don Bosco aprì un oratorio per i giovani, luogo di educazione, istruzione, ricreazione, formazione religiosa, studio e di avviamento al lavoro
  • 1859 → sorta la Società salesiana
  • L'esperienza di Don Bosco fu guidata da tre principi
- Prendersi cura dei giovani
- Educazione preventiva (educatori amorevoli)
- Valorizzazione del tempo libero (renderlo educativo)

Esperienza toscana
  • Maggior esponente fu Raffaello Lambruschini
  • A differenza del gruppo piemontese, quello toscano agì in termini di vere e proprie riforme scolastiche, fu soprattutto luogo di esperimenti didattici, di studio e di promozione di nuove idee 
Raffaello Lambruschini
  • Lasciò nel 1814 ogni ambizione di carriera ecclesiastica
  • Nel 1829 diede vita a un istituto scolastico per figli di buona famiglia 
  • Si dedicò inoltre, all'educazione dei contadini sia sul piano scolastico sia avviandoli a nuove modalità di coltivazione
  • Egli si affidò alla coltivazione della libertà personale
  • Le pratiche educative esaltavano il rispetto della libertà 


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